Di Olivetti (costruttore/ produttore/ progettista), Perotto Pier Giorgio (progettista), Sottsass Ettore Jr. (designer) – Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
iSpeakItaliano – Olivetti Elea 9003 – 12 Aprile 2020

  Il 12 (dodici) aprile 1959 (mille novecento cinquanta nove) stato un giorno importante per la storia dell’informatica italiana. In questa data infatti, durante la Fiera Campionaria di Milano, l’ Olivetti presentato al pubblico il suo primo supercalcolatore, l’Elea 9003. Prima di questo evento l’Italia non era una grande protagonista dell’era dei computer ma con questo nuovo gioiello tecnologico le cose cambiate completamente.

  Dopo la fine della seconda guerra mondiale Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna investito molti soldi nella progettazione e nella costruzione di strumenti elettronici di calcolo mentre l’Italia non era molto attiva in questo campo. Il premio Nobel Enrico Fermi è tra i primi italiani a capire subito l’importanza dell’informatica, un nuovo campo della tecnologia utile alla rinascita e allo sviluppo economico del paese. L’Italia non poteva più attendere perché rischiava di rimanere tagliata fuori da questo nuovo settore strategico dell’economia mondiale. Per queste ragioni, grazie al suo genio e alla sua autorevolezza, Fermi inizia a suggerire investimenti alle università e a cercare imprenditori per favorire la nascita di un primo calcolatore elettronico italiano.

  L’azienda che dato il contributo più grande alla nascita dei super computer italiani è sicuramente l’Olivetti, guidata da Adriano Olivetti, uno degli imprenditori più illuminati della storia industriale italiana. La sinergia tra l’azienda di Adriano e alcune prestigiose università italiane, infatti, reso finalmente possibile la nascita del primo calcolatore Made in Italy con il progetto Elea. Questo nome era un omaggio alla città di Elea, una colonia della Magna Grecia in Italia, ma l’acronimo significa ELaboratore Elettronico Aritmetico. La parola “Aritmentico” stata in seguito sostituita dalla parola “Automatico”, ritenuta più attraente per il mercato.

  Il nuovo calcolatore elettronico dell’Olivetti è stato ideato e realizzato tra il 1957 (mille novecento cinquanta sette) e il 1959 (mille novecento cinquanta nove) ed è stato il primo computer di seconda generazione al mondo. Il progetto è opera dell’ingegnere italiano Mario Tchou e del suo piccolo gruppo di giovani ricercatori. L’Elea 9003 era un prodotto innovativo e all’avanguardia che conteneva molte nuove e importanti soluzioni tecnologiche ma, soprattutto, era il primo computer completamente costruito con transistor.

  Il supercalcolatore poteva eseguire tre programmi contemporaneamente e poteva utilizzare diversi tipi di dispositivi per l’inserimento delle informazioni e per la lettura dei risultati. L’Elea poteva infatti utilizzare schede perforate, nastri magnetici, stampanti e altre periferiche per l’ingresso e l’uscita dei dati. Il concetto di sistema operativo, inoltre, non era ancora nato e quindi ogni programma doveva contenere tutte le istruzioni necessarie a eseguire ogni singola operazione e gestire tutti gli aspetti dei processi di calcolo.

  L’Elea era capace di ricevere, elaborare e memorizzare dati ad una velocità molto elevata per quell’epoca, sicuramente molto superiore a quella degli esseri umani. La sua potenza di calcolo, infatti, era di circa 10 000 (diecimila) istruzioni al secondo. Il nuovo calcolatore italiano era innovativo anche nel suo aspetto e l’architetto Ettore Sottsass, ideatore del design dell’Elea, vinto il Compasso d’Oro per l’eleganza e la funzionalità della sua soluzione.

  L’Olivetti costruito circa 40 (quaranta) 9003 (novemila tre) e tutti gli esemplari costati agli acquirenti 500 (cinquecento) milioni di lire, una cifra davvero elevata in quell’epoca. Diverse aziende italiane acquistato questo prodotto per sfruttare le sue capacità di calcolo mentre un computer è stato regalato al Ministero del Tesoro. Uno dei proprietari dell’Elea 9003 è stato il Monte dei Pashi di Siena, un’antica e popolare banca italiana. Quando il computer andato in pensione per lasciare il posto a calcolatori più moderni, la banca deciso di regalare il suo esemplare all’Istituto Tecnico “Enrico Fermi” di Bibbiena in provincia di Arezzo.

  Il super computer è ancora oggi conservato in questa scuola e la sua manutenzione è affidata a un gruppo di ex tecnici dell’Olivetti che facevano parte del progetto originale degli anni ’50 (cinquanta). In particolare il signor Mario Babbini preso molto a cuore questo capolavoro delle tecnologia italiana e dedica molte energie alla sua cura. Lui e un gruppo di volontari mantengono operativa la macchina e ricevono i curiosi visitatori che vanno a Bibbiena per vedere il calcolatore da vicino. Quando pensiamo alla nostra idea di computer immaginiamo un oggetto da vedere, in realtà è più corretto usare il verbo esplorare nel caso dell’Elea 9003 perchè si può camminare tra i suoi componenti visto che è grande 140 (cento quaranta) metri quadrati e pesa 20 (venti) tonnellate.

  L’Elea è un altro famoso esempio delle capacità degli imprenditori italiani come Adriano Olivetti e degli eccezionali ingegneri come Mario Tchou. Oggi l’Italia non è più presente in modo importante in questo mercato ma il supercalcolatore dell’Olivetti è stato il primo computer commerciale a transistor prodotto in serie, un vero primato. Il 9003 , infatti, è stato un protagonista importante nel mondo dell’informatica e per qualche decennio portato il Belpaese nell’Olimpo dei grandi produttori di calcolatori elettronici.







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2 risposte a “Olivetti Elea 9003”

  1. Bernadette dice:

    Grazie mille per questo argomento educativo e interessante

    1. Paolo dice:

      Grazie a te per seguire sempre. 😉

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