Non è mai troppo tardi

  L’Italia del secondo dopoguerra, purtroppo, era ancora un paese con una grande percentuale di adulti analfabeti. Il livello di istruzione era molto basso tra le classi sociali più umili. Molte persone, infatti, anche all’inizio degli anni ’60 non avevano completato nemmeno il primo ciclo scolastico della scuola elementare ed erano totalmente o parzialmente analfabeti.

  Per cercare di rimediare a questa situazione e permettere agli italiani adulti di superare questo disagio sociale, il Ministero della Pubblica Istruzione ha pensato di creare un nuovo e innovativo programma televisivo in cui insegnare la lingua italiana a milioni di persone in tutto il paese. E’ stato cosi che, grazie alla collaborazione con la RAI, è nato “Non è mai troppo tardi”.

  Dal 15 (quindici) novembre 1960 (mille novecento sessanta) al 10 (dieci) maggio 1968 (mille novecento sessantotto) il maestro Alberto Manzi ha condotto 484 (quattrocento ottanta quattro) puntate di questo famoso e popolare programma televisivo. La missione sociale era molto importante, l’obiettivo era insegnare a leggere e a scrivere a milioni di italiani che non avevano potuto studiare a causa della guerra, della povertà o della mancanza di un numero di  scuole sufficienti.

  La trasmissione ha avuto un grande successo. Ogni giorno, dopo il lavoro e prima della cena, tantissimi italiani seguivano le lezioni del maestro Manzi in televisione che, come in una vera lezione scolastica, gli insegnava la lingua italiana. Nel 1968 (mille novecento sessantotto) il programma è stato chiuso, soprattutto grazie alla più alta scolarizzazione della popolazione.

  In quegli otto anni “Non è mai troppo tardi” ha avuto un ruolo importantissimo per diminuire il tasso di analfabetismo in Italia. Circa un milione e mezzo di persone sono riuscite ad ottenere la licenza elementare con l’aiuto del maestro più famoso della televisione italiana. Il programma ha avuto successo anche fuori dall’Italia e ben 72 (settantadue) paesi nel mondo hanno iniziato trasmissioni televisive simili per educare la loro popolazione.

  In Italia, ancora oggi, il programma e il suo popolarissimo conduttore sono rimasti nella cultura popolare e sono spesso ricordati dalla televisione moderna come simbolo di quel periodo storico. La trasmissione televisiva stessa e il suo maestro sono diventati parte della nostra storia e hanno conquistato un posto tra i simboli cult di quella Italia del boom economico

“Fa quel che può, quel che non può non fa”

Grazie Maestro Manzi!

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