Le Idi di Marzo

iSpeakItaliano – Le Idi di Marzo – Gli articoli determinativi – 15 Marzo 2021

  Molte persone hanno sentito famosa espressione “le Idi di marzo” ma non tutti però conoscono significato di questo modo di dire.

  Il calendario di Roma era molto diverso da quello moderno e romani indicavano in questi termini i giorni a metà di un mese. Nell’antica Roma, infatti, sistema utilizzato per indicare un periodo del mese era basato su alcuni nomi che corrispondevano a un gruppo preciso di giorni. parola “calende”, per esempio, si usava per definire primo giorno di ogni mese, mentre vocabolo “none” era usato per il 5° (quinto) o 7° (settimo) giorno a seconda della lunghezza del mese. Con termine “idi”, invece, romani indicavano 13° (tredicesimo) giorno nei mesi di gennaio, febbraio, aprile, giugno, agosto, settembre, novembre e dicembre, a differenza di marzo, maggio, luglio e ottobre, in cui le “idi” cadevano 15° (quindicesimo) giorno.

  Ma qual è motivo che ha reso famosa espressione in tutto il mondo ?

  “le Idi di marzo” devono loro popolarità a un avvenimento di grande importanza per storia di Roma, e in particolare per il periodo in cui è vissuto Giulio Cesare, da molti considerato il capo politico più famoso della storia. Nel 44 (quarantaquattro) a.C. (avanti Cristo) Cesare era di fatto sovrano di Roma e regnava sulla città senza avversari grazie alla sua enorme popolarità e alla carica di dittatore a vita, ottenuta dopo guerra civile combattuta tra il 49 (quarantanove) a.C. e il 45 (quarantacinque) a.C. con vittoria sul suo nemico Pompeo.

  Dopo il successo, infatti, Giulio Cesare non aveva più nemici abbastanza potenti da fermare sua sete di potere. suo atteggiamento in quel momento era molto simile a quello di un re, infatti aveva nominato persino il suo successore come dittatore. Tutta fama e potenza di Cesare preoccupavano chiaramente senatori romani che temevano il condottiero ed erano sicuri che la fine del Senato e della Repubblica erano vicine a causa del suo desiderio di prendere i pieni poteri con forza.

   unica cosa da fare per tentare difesa della democrazia è organizzare una congiura contro Cesare e dunque un gruppo di 60 (sessanta) senatori organizza cospirazione per eliminare il pericoloso nemico, sotto la guida di Gaio Cassio e Marco Giunio Bruto, il figlio adottivo dello stesso Cesare.

  Nel giorno delle “Idi di marzo” del 44 a.C., quindi, cospiratori attendono il nemico della Repubblica riuniti per seduta in Senato e al suo arrivo lo circondano e lo colpiscono con 23 (ventitrè) pugnalate.

  Cesare non ha scampo sotto i colpi dei senatori e, quando vede Bruto che lo colpisce insieme agli altri, pronuncia sue ultime parole prima di morire : “Anche tu, figlio!”. Altri storici hanno trasformato successivamente quest’ultima frase del dittatore romano in una forma più teatrale: “Anche tu Bruto, figlio mio!”

   uccisione di Cesare, però, non ha fermato il declino e la fine della Repubblica in crisi. Dopo sua morte, infatti, Marco Antonio e Ottaviano prendono il posto del dittatore e iniziano un’altra guerra per il controllo di Roma. Il successo e vittoria questa volta sono di Ottaviano, nipote di Cesare, che mette fine alla Repubblica e dà inizio al periodo imperiale nel 27 (ventisette) a.C., quando diventa il primo imperatore romano con il nome di Augusto.

  “Le Idi di marzo” sono diventate in seguito il simbolo di due idee completamente diverse. Per alcuni rappresentano un terribile tradimento mentre per altri sono giusta difesa delle istituzioni repubblicane contro la minaccia di un dittatore o di un tiranno. Secondo alcuni, infine, un indovino aveva predetto a Cesare la sua morte proprio in questo giorno. data rappresenta nel linguaggio di oggi un’espressione che indica attesa di un evento importante e decisivo nel mondo del potere politico.



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